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La Riserva Naturale della Gola del Furlo

Immersi in un paesaggio tra i più suggestivi della provincia, percorrendo l’antica Via Consolare Flaminia, l’itinerario conduce nella Riserva Naturale della Gola del Furlo. Attraversato il traforo di Vespasiano (76 d.C.) si possono visitare le aree archeologiche romane e l’antica Pieve di San Vincenzo al Furlo. Nel ritorno Fratterosa è una meta obbligata, famosa per le terrecotte e per i vigneti. Sosta in una cantina per una degustazione di vini.

Il Passo del Furlo

Il Passo del Furlo si trova in provincia di Pesaro, sulla strada nazionale n. 3 Flaminia a 35 km da Fano e 248 km da Roma. Ha grande fama storica per i grandiosi lavori che gli Etruschi prima e i Consoli e gli Imperatori romani poi vi fecero (muraglioni, tagli di roccia, gallerie) e per essere stato in tutti i tempi teatro di grandi battaglie. Il paesaggio è suggestivo, pittoresco e selvaggio. Le pareti rocciose dei monti Pietralata e Paganuccio, prodotte dall’erosione delle acque del Candigliano, si innalzano per centinaia di metri a picco su un verde laghetto e formano la caratteristica Gola del Furlo dal singolare aspetto alpino e dal fascino unico, che la inserisce di diritto tra le maggiori attrattive dell’Italia centrale. Le acque del fiume Candigliano si gettano a poca distanza nello storico fiume Metauro che ricorda la sconfitta e la morte di Asdrubale.

Il primo attraversamento della Gola del Furlo fu operato dagli Etruschi. Successivamente i Romani, con la realizzazione della Flaminia, aprirono una grande galleria tuttora utilizzata. La località infatti prende il nome da Forulus e cioè dalla grande galleria romana aperta nel 76 d.C. dall’lmperatore Vespasiano entro la quale tuttora passa la strada Flaminia. A poca distanza sorgono l’Abbazia di San Vincenzo detta di Petra Pertusa (antichissimo nome del Furlo), preziosa opera di stile romanico del Vl secolo, e il Santuario del Pelingo (1820). Degna di attenzione è la tradizionale escavazione e lavorazione della pietra curata da bravi artigiani del luogo. Dalle cave vengono estratti anche fossili e minerali che destano interesse scientifico e rappresentano un elemento di curiosità per il turista. A pochi chilometri, l’antico borgo di Acqualagna è noto come zona di produzione e mercato dei tartufi più pregiati d’ltalia: l’appuntamento per i buongustai è alla Fiera Nazionale del Tartufo (prima quindicina di Novembre).

Caratteristiche morfologiche

Il Fiume Candigliano, affluente del Metauro, attraversa la Gola del Furlo incidendo le pareti del Monte Paganuccio (m. 976) e del Monte Pietralata (m. 889).Il paesaggio e la morfologia della Gola del Furlo permettono di ricostruire la storia geologica italiana da più di 200 milioni di anni fa: le sue≤rocceillustrano, come un atlante all’aperto, le principali formazioni dell’Appennino umbro-marchigiano.

Le pareti della Gola sono formate dalle rocce più antiche, appartenenti alla formazione del Calcare Massiccio, mentre salendo sul Monte Pietralata si possono osservare tutte le formazioni superiori quali: la Corniola, il Rosso Ammonitico (tanto ricercato dagli amanti dei fossili), i Calcari Nodulari, la Maiolica e la Scaglia.

Flora e vegetazione

Numerose e diversificate sono le formazioni vegetazionali presenti nell’area del Furlo: dalla vegetazione ripariale alla lecceta con relitti di vegetazione mediterranea, dai querceti e orno-ostrieti ai boschi mesofili sino ad arrivare ai prati e pascoli sommitali. Tra le specie rare e di interesse naturalistico da segnalare: Moehringia papulosa (endemica), il Citiso nero (Lembotropis nigricans), lo Spino quercino (Rhamnus saxatilis), il Giaggiolo (Irisgraminea), numerose orchidee tra cui Dactylorhiza romana e Orchis morio, il Corbezzolo (Arbutus unedo), il Bagolaro (Celtis australis).

Fauna

La presenza di numerose specie di rapaci, che utilizzano le pareti della gola per nidificare e i prati sommitali per la caccia, accreditano un elevato valore naturalistico alla Riserva del Furlo. Tra i più interessanti si possono osservare: Aquila reale, Sparviere, Astore, Albanella minore, Pellegrino, Lanario. Altri Uccelli degni di nota sono: il Rondone alpino, la Rondine montana, il Passero solitario, il Picchiomuraiolo, il Gracchio corallino, la Magnanina.

Tra le numerose specie di Mammiferi si segnalano quelle di maggior interesse naturalistico, quali il Lupo, I’lstrice e la Puzzola. Tritone crestato, Rana agile e Ululone ventre giallo sono tra gli Anfibi presenti. Anche i Rettili popolano l’area con numerose specie, tra cui: il Cervone, il Saettone, la Vipera comune, la Natrice tessellata. Nelle acque del Candigliano troviamo diverse specie di Ciprinidi, Gobidi e la Trota fario.

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