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Domus romana sepolta. La Littizzetto non perdona

Domus romana sepolta. La Littizzetto non perdona

IL MESSAGGERO DI PESARO
mercoledì 25 febbraio 2009

Sul “caso” domus interviene anche Luciana Littizzetto. Sabato mattina, dalle frequenze di Radiodeejay, la comica di “Che tempo che fa” ha detto la sua sulla decisione dell’Amministrazione comunale di coprire gli antichi reperti romani di piazzale Matteotti. E lo ha fatto, naturalmente, con verve e ironia che contraddistinguono sempre ogni sua performance. «A Pesaro – ha esordito la Littizzetto – hanno fatto come i felini, che con la zampetta ricoprono di sabbia i propri “bisognini”. Solo che con la sabbia hanno ricoperto degli antichi reperti romani». E, parafrasando le vicende che hanno portato prima alla scoperta del sito archeologico poi alla scelta di ricoprirlo con un telo di plastica, argilla e terriccio, aggiunge: «Di soldi il Comune non ne aveva, i fondi europei non c’erano, quelli statali neppure. La soluzione? Ricopriamo tutto e fingiamo che non sia successo niente». E le frecciate prendono in considerazione anche i 100 mila euro che il Comune spenderà per eseguire i lavori di copertura. «Con quei soldi si poteva, come hanno suggerito alcune associazioni del posto, realizzare un pavimento di cristallo. Altrimenti è come se di fronte ai “Bronzi di Riace”, tutti sporchi e coperti di cozze, qualcuno avesse detto “Cosa ce ne facciamo di sta roba? Pulirli costa troppo, i soldi non li abbiamo, ributtiamoli in mare”. Stesso discorso per la Cappella Sistina. Qualcuno avrebbe potuto dire: ma sapete quanto costa un restauratore? Vi chiamo mio cugino, ci dà una bella mano di bianco sopra. L’effetto è anche più pulito».
C.B.

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